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Il pistacchio fresco
direttamente a casa tua!
Saremo in grado di offrirti il pistacchio in tutte le sue forme ed a tutti i livelli di lavorazione: il pistacchio infatti si presta, per le sue caratteristiche, ad essere utilizzato  in maniera variegata (snack dolce o salato, guarnitura per dolci, condimento per pietanze, ecc) anche in relazione alla tipologia di lavorazione effettuata.
Conosciamo meglio l’Oro verde
Dal Medio Oriente all’Italia

Il psitacchio trae le sue origini nel Medio Oriente dove veniva coltivato già in età preistorica, particolarmente in Persia. Come riferito da Ateneo di Naucrati, scrittore e sofista greco vissuto nel II secolo all’epoca dell’Impero romano, nel suo celebre “I Dipnosofisti”, diversi autori greci ed ellenistici parlano del pistacchio, collocandone la coltivazione in Siria, Persia e India, e chiamandolo bistachion o pistakia o pistakion. Destituita di fondamento è, quindi, la tesi, propugnata soprattutto per recenti ragioni ideologiche, secondo la quale “pistacchio” derivi dall’arabo (fustuaq).

Aspetto e proprietà
Caratteristiche del
pistacchio
Il pistacchio è un albero caducifoglie e latifoglie che può raggiungere un’altezza di circa 11-12 metri, ma generalmente si ferma a 5-6 metri. È una pianta molto longeva e può raggiungere un’età di 300 anni circa, ma con un accrescimento molto lento.
Il pistacchio ha fiori unisessuali ed è dioico, quindi vi sono piante con soli fiori maschili e piante con soli fiori femminili (che producono i frutti). I fiori sono a petali e raccolti in cime. Un albero maschile (anche chiamato “scornabecco” o “frastucazzu”) può produrre abbastanza polline per fecondare fino a 10 piante femminili. La fioritura avviene nel mese di aprile e la raccolta dei frutti avviene a settembre-ottobre. Il legno è duro e denso, ha un colore giallino.
Il pistacchio fruttifica in un ciclo biennale, il che, insieme alle variazioni climatiche, causa grandi variazioni nelle rese e nei prezzi. In realtà la pianta produce frutti tutti gli anni, ma è molto soggetta ad alternanza di produzione, si hanno perciò anni di carica e anni di scarica (detti comunemente così per la quantità di produzione). Ci sono molte altre piante da frutto con questa caratteristica e si cerca di limitarla diradando i frutti nell’anno di carica per avere una produzione più o meno simile nei vari anni. Nel pistacchio, invece, si tolgono completamente, annullando la produzione negli anni di scarica per aumentarla negli anni di carica, da qui si ha una coltivazione con ciclo biennale.
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Il pistacchio in Italia
Cultivar e varietà
In Italia vi è storicamente una coltivazione di nicchia: rinomati sono i pistacchi di Bronte e Adrano sulle pendici dell’Etna, tutelati dal marchio DOP “Pistacchio Verde di Bronte”. L’Italia è passata da una produzione di 2.400 tonnellate nel 2005 a 2.850 tonnellate del 2012, diventando il settimo produttore al mondo. Zone di coltivazione a rilevanza internazionale si trovano in Medio Oriente (soprattutto Iran, ma anche Turchia e Siria, anche se quest’ultima in forte calo), in California e, negli ultimi anni, anche in Cina. In Grecia, dove la produzione è in calo, ma si attesta attorno alle 10.000 tonnellate, si coltiva un pistacchio dal guscio quasi bianco, con nucleo rosso-verde e con l’apertura del guscio simile alla varietà “Kerman”, la varietà maggiormente utilizzata in California. La maggior parte della produzione in Grecia proviene dalla regione di Almyros.
La varietà più diffusa in Italia è la Bianca (comunemente chiamata Napoletana o Nostrale, il seme è verde e rappresenta il fattore commerciale di pregio). Altre varietà sono la Cappuccia, Cerasola, Insolia, Silvana, Femminella. Di recente introduzione sul mercato italiano sono le cultivar Kern, Red Aleppo e Larnaka.
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