Conosciamo i nostri fornitori: “Don Vincenzo”



A tu per tu con Giorgia Agnello, proprietaria dell’azienda agricola Don Vincenzo

Ci fai conoscere meglio Don Vincenzo?

Don Vincenzo è un’azienda agro-zootecnica in attività ormai da tanti anni; ciò che ci caratterizza è la volontà di vivere un’agricoltura sana che rispetti i tempi della natura.
Il nostro allevamento vede gli animali liberi di muoversi al pascolo così da produrre una carne più ricca di omega3, antiossidanti e vitamine; sappiamo cosa mangiano i nostri capi perché produciamo il mangime da noi. Al tempo stesso, alle tradizioni affianchiamo l’utilizzo di macchinari di precisione e di ultima generazione perché crediamo che l’agricoltura 4.0 sia utile per tagliare gli sprechi, salvaguardare l’ambiente e per la trasformazione sostenibile dell’intero settore.

Come stai innovando attualmente? Abbiamo visto che ti stai dedicando all’organizzazione di vari eventi a tema e non.

Sì, gli eventi sono un modo per arrivare alle famiglie, ai piccoli come agli adulti, per far conoscere il nostro lavoro.
Se ci pensiamo bene il lavoro dell’agricoltore è forse uno dei mestieri più antichi che ci siano! Il sogno è quello di far risvegliare il ruolo che ognuno ha dell’essere custodi del territorio, riscoprendo la bellezza del paesaggio che ci circonda.

Abbiamo organizzato una prima caccia alle uova molto apprezzata e seguita e abbiamo lanciato da qualche giorno un evento tutto siciliano per i primi di maggio.

Come reputi la redditività attuale della tua coltura?

Da che ho memoria, ricordando i discorsi di mio nonno e quelli che tuttora circolano, si parla sempre di un’annata peggiore della precedente e si ripongono le speranze nella successiva!! Sicuramente la mole di lavoro, la mancanza di orari, i sacrifici non sono proporzionali al guadagno che sta dietro ad un raccolto se consideriamo che il ciclo è di un anno nel caso del grano e anche di 16/18 mesi nel caso del bestiame,

Credo che ogni agricoltore/allevatore sia spinto da una passione che va oltre!

Quali principali problemi incontri come produttore agricolo siciliano? Anche in riferimento al grosso problema “acqua”.

Ma sono tante le risposte: le prime cose a cui penso sono la complessità delle procedure amministrative con i diversi enti, la difficoltà degli agricoltori siciliani di fare rete per valorizzare i propri prodotti, la mancanza di tutela da parte della politica sulle importazioni estere. Il problema “acqua” in Sicilia colpisce tutti, dal cittadino, al turismo fino ad arrivare a noi agricoltori/allevatori. Se consideriamo che il grano è già secco oggi e senza spighe e che le riserve di acqua, ad Aprile, sono pressoché finite, non sappiamo cosa far bere agli animali.

Cosa immagini che cambierà approdando su FastucUP?

Sicuramente entreremo in contatto con un’altra realtà nissena in crescita, per collaborare e confrontarsi. L’unione fa la forza per valorizzare i nostri prodotti.

Quanto ne sai di digitale? Hai investito in comunicazione e visibilità negli ultimi anni?

Pensavo di saperne qualcosa vivendo in un mondo digitalizzato ma affidandomi poi ad un’azienda per la comunicazione, ho imparato che ci sono modi più corretti ed efficaci per lanciare un messaggio, per farsi conoscere.

I vostri competitor locali sono già molto avanti da questo punto di vista?

Non mi piace la parola competitor!
Nell’entroterra siciliano ci sono tantissime aziende che producono qualità, alcune le ho conosciute proprio sui canali di comunicazione più usati, quindi sicuramente sì e c’è soltanto da imparare dai più bravi.