Agricoltura biologica e innovazione digitale: con “FastucUp” dalla Sicilia al resto del mondo
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Vedere in tempo reale un albero da frutto o una pianta e scegliere i prodotti da acquistare recapitandoli direttamente a casa. Come andare di persona giù dal fruttivendolo restando però comodamente in poltrona. In un mondo sempre più globalizzato quella della start up “FastucUP” dei siciliani Francesco Riggi e Mariangela Galante e del romano ma siciliano di adozione Flavio Meloni è una rivoluzione nel campo dell’agricoltura e del digitale.
Due dei soci, esperti di marketing e comunicazione e IT, dopo anni di formazione ed esperienza professionale tra Roma, la Sicilia e all’estero, ritornano nella propria terra per realizzare un’impresa che sia innovativa e al passo con i tempi. “Si può fare impresa in Sicilia, con gli strumenti digitali e la tecnologia sempre più alla portata di tutti. Garantendo ai consumatori un prodotto che sia di qualità. Attraverso un’APP, su questo ci stiamo lavorando, si potranno scegliere i prodotti della nostra terra, raccogliendoli ‘con mano’, prima di recapitarli a casa propria. Sarà come essere in Sicilia”, spiega Mariangela Galante, Ceo di FastucUP.
Innamorati della nostra terra, i tre soci decidono di investire nella nostra isola, a Caltanissetta, puntando ai prodotti agricoli del territorio e alle eccellenze gastronomiche creando un ponte tra la Sicilia e il mondo. Una start up, costituita a gennaio, un e-commerce che faccia da vetrina e un’applicazione per accedere velocemente da uno smartphone. Da una parte prodotti come il pistacchio o il torrone di Caltanissetta. L’olio, il vino, le mandorle o lo zafferano. Prodotti caseari e dolciari.
“Il territorio nisseno è stracolmo di prelibatezze genuine e originali – racconta Mariangela Galante. I più non sanno che la creazione del cannolo siciliano sia da collocare ai tempi della dominazione araba in Sicilia. Le prime a preparare questo dolce ispirandosi ad un dolce della tradizione araba pare siano state le concubine di un emiro saraceno che vivevano in un harem dell’antica Caltanissetta (in arabo Qalc’at al Niss, la città delle donne). Caltanisetta, l’ombelico di quella che un tempo si chiamava Trinacria, ha anche la sua pizza: la ‘fuata’ nissena. Per non parlare del miele e del rollò. E potremmo continuare ancora”.
Gli agricoltori e le piccole e medie aziende del nisseno, che producono in biologico e a chilometro zero, si affacceranno al digitale attraverso FastucUP, per una diretta intermediazione con il consumatore.
Il progetto nato a Londra nel corso di una premiazione delle migliori eccellenze gastronomiche internazionali, avrà una sede fisica a Caltanissetta e a Roma, dove vive Flavio, uno dei tre soci, giornalista professionista, business strategist & co-founder di FastucUP. Nell’impresa, Mariangela, laureata in Informazione e Sistemi editoriali con due master in Marketing Innovation e Communication, è CEO & co-founder, esperta di comunicazione, della gestione dei canali social e della community. Moglie di Francesco, laureato in Informatica, che si occupa invece in FastucUP, della progettazione e gestione dei sistemi informatici e dello sviluppo web/software.
Una campagna crowdfunding partirà alla fine dell’estate per una durata di 60 giorni. Agli investitori si spiegherà attraverso svariati mezzi perché investire nella start up, nei prodotti del nostro territorio e nel digitale. “Non solo le eccellenze di Caltanissetta. La nostra idea è fare rete con i produttori di tutto il territorio siciliano”, spiega ancora Mariangela Galante.
Nel nome “FastucUP” c’è tutta la passione di una produzione tipica di Caltanissetta ma, per certi versi, ancora non adeguatamente conosciuta. Il pistacchio. Lunga tre generazioni. Il nome della start up, infatti, nasce da “fastuca”, il pistacchio in dialetto siciliano e richiama anche “La Fastuchera” di Francesco, azienda di cui è co-proprietario, situata nel cuore della Sicilia, a 600 metri di altitudine.
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